ndr il testo che segue è tratto da una pubblicazione del Settembre 1995 intitolata GLI INIZI.
La pubblicazione fu distribuita in copie limitate alla clientela della Romano Libri nella sede di allora, e a quelle persone che all'epoca furono presenti alla commemorazione del 23 Settembre presso la sede della Romano Libri di allora
...
Ora mi piace passare a questo viaggio nella memoria, diciamo così, che è la descrizione dell’itinerario seguito da Pio durante la propaganda scolastica, itinerario ricostruito attraverso le indicazioni, luogo e data, che compaiono sulle numerose cartoline inviatemi all’epoca e che sapeva avrei conservato.
Ma il viaggio non è il mio, è pur sempre il Suo, ed è uno spazio dato “all’uomo”, anche se all’epoca un ragazzo; uomo, non soltanto lavoratore.
E’ il 15 gennaio 1960, ore 11 e 20. Partenza per Napoli. La vecchia Topolino (fig.1) color amaranto impiega cinque ore ad arrivare. E’ Pio Romano che parte per la propaganda scolastica nel Sud d’Italia.
Lavora per l’editore Pegaso: un “bigliettino da visita” (fig.2) personalizzato alla buona è rimasto tra le cartoline nella scatola dei ricordi.
Di questo viaggio restano una infinità di cartoline, molte scritte per una veloce comunicazione a chi è presente sempre nel pensiero, altre per amore dei luoghi e delle numerose bellezze che il Sud Italia conserva nelle architetture, nei paesaggi... Testimonianze interessanti, sotto molti profili... Una cartolina dall’aspetto anomalo, carta ruvida..., formato ridotto... ha sul retro, stampato con il carattere piccolissimo dei riferimenti di stampa, dopo il nome della tipografia, un numero in caratteri Romani: XVIII, diciottesimo, secondo la convenzione. Evidentemente è la data: diciottesimo anno dell’Era fascista, come si diceva una volta. 22 più 18 fa 40, allora la cartolina è del 1940, il che significa guerra, autarchia...materiali poveri, mine di matite avvolte da carta pressata e non dal legno... ecco perché sono strane, queste cartoline... Forse Pio le ha acquistate per collezionismo, stanno tra quelle non scritte.
Pio le trova nella cartoleria, o forse tabaccheria, di uno sperduto paesino nel 1960, una cartoleria che non ha ancora esaurito la scorta; non devono essere passati troppi turisti, in venti anni, in quel luogo...
E altro ancora ci raccontano queste cartoline, in aggiunta al messaggio più immediato di testimonianza visiva di un luogo: un cartolibraio qua, un altro là, fotografano un pezzo del proprio Paese, una strada..., una piazza..., uno scorcio di vita... e diventano editori di quelle cartoline. Orgoglio per il luogo natìo, suppongo; necessità per i paesani, anche... chissà se c’era turismo.
Queste cartoline permettono di tracciare una mappa del percorso che fa Pio Romano dal gennaio all’agosto 1960.
Pensiamo di fare cosa gradita ai librai più anziani, che da tanti anni acquistano il Catalogo e hanno apprezzato Pio negli anni, molti lo hanno conosciuto anche di persona... ma anche ai librai più giovani che poco e niente sanno di Lui, che forse non hanno avuto modo di leggere neanche una delle Sue prefazioni al Catalogo, nel ripercorrere, attraverso queste cartoline, idealmente insieme a Pio, i luoghi che videro il Suo impegno.
Una spinta romantica, sì, certo, ma anche una cosa utile: sarà più facile capire perché in 40 anni il Catalogo creato da Pio sia rimasto inimitato ed abbia l’autorevolezza che ha, come pure perché i programmi per gestione libreria scolastica da Pio studiati e realizzati primo tra tutti sul mercato, poi perfezionati da Antonino e adeguati alle nuove risorse messe a disposizione dal mercato informatico, siano così apprezzati e ritenuti migliori: perché Pio Romano non era soltanto un uomo intelligente, ben formato dal liceo classico, amante dei libri e pieno di risorse creative, ma anche un uomo che il libro scolastico lo aveva conosciuto, sotto il profilo commerciale, cominciando proprio come propagandista scolastico, proseguendo poi come libraio al minuto, a diretto contatto con studenti e famiglie, poi come grossista ed anche rappresentante.
Sarebbe anche interessante fare un raffronto tra la realtà di allora, popolazione scolastica, tipo e quantità di istituti scolastici, loro distribuzione sul territorio, mezzi di comunicazione, ecc., e quella di oggi. Ma forse esula dallo scopo della presente pubblicazione.
Un dato, tuttavia, ci arriva proprio da Pio: è nella cartolina del 25 gennaio, da Cerignola, nella quale scrive “In tutta la provincia ci sono 106 scuole”. E’ la sua prima giornata di lavoro intesa nel senso di contatto con gli insegnanti. La provincia è quella di Foggia, almeno secondo il mio atlante, edizione 1976.
Così ripartiamo da quel 15 gennaio 1960.
Come si arrivava a Napoli allora? Direi proprio che l’autostrada non c’era.
Pio Romano viaggia, certamente non ad alta velocità, con quella “Topolino” (fig.1) color amaranto, decapottabile, che pure aveva un elemento di “lusso”, oggetto di invidia, scherzosa, ovviamente, da parte degli amici: i sedili anteriori costituiti da un unico sedile, come un divanetto, come erano quelli dietro. Una comodità, una sorta di piano poggiatutto consentito dalla posizione del cambio. Se ben ricordo, il sedile così lo aveva la 1100, all’epoca...
Prima tappa, Terracina, ore 13,15.
Arrivo a Napoli, ore 16,20. “... girare qui è peggio che a Roma...”
A Napoli si deve incontrare con “quello dei libri”, la sera, a casa di lui. Quindi l’Editore Pegaso doveva abitare a Napoli.
Bari, 18/1 ore 14,30. “Ancora non so quando partirò di qui né per dove (!)” Nella cartolina una bella veduta del Castello Svevo di Bari.
22/1 ancora Bari. Scorcio di interno della Chiesa di San Nicola, Bari. Un timbro delle PT, vicino al francobollo, ammonisce: “aiutateci a servirvi meglio. Indicate sempre nelle corrispondenze la provincia di destinazione”. Un lungo cammino verso il CAP.
Cerignola, 25/1. “Ho cominciato col ginnasio e liceo classico, perché più familiari” è l’annotazione scritta con quella calligrafia minutissima, puntuta perché rapida, con la quale scriveva tantissime cose nel piccolo spazio riservato ai saluti di una cartolina illustrata. Nel riquadro a colori: Cerignola, Duomo Tonti (particolare).
Stornara (Foggia) 2/2. Nella cartolina, a colori, facciata del Municipio Sul retro, nei piccoli caratteri a stampa leggiamo: Ed. Capolongo Mario – Riv.Tabacchi n.1, ed ancora Prop.Art.Comm.V.Simone – Via M.Signorile,19 – Bari – Ripr.Vietata. Troveremo questo comm.Simone in altre cartoline: un fotografo professionista? un amatore dei luoghi? e il tabaccaio si è improvvisato editore? Sull’atlante Stornara ha un cerchiolino molto più piccolo di Cerignola.
Cerignola, 3/2. Evidentemente la sera rientra nello stesso luogo. Nella cartolina, ancora con il Duomo Tonti, ma in ripresa panoramica, vediamo una enorme piazza ed in primo piano uno splendido lampione a due luci in stile liberty. Chissà se a Cerignola, come a Roma, le piazze sono diventate strade ed i lampioni di ferro liberty sono stati sostituiti da pali in cemento, creando una sorta di “falso storico” sotto il profilo architettonico ed urbanistico? Ma torniamo a Pio ed al suo lavoro: nella cartolina avvisa che dal giorno dopo si trasferirà a San Ferdinando di Puglia dove si tratterrà fino alla partenza per Bari. Questo trasferimento è certamente in relazione con quanto aveva detto di Cerignola: “non ci sono osterie e affini, ma solo 3 ristoranti di lusso: due hanno perfino le posate d’argento.” Probabilmente non una ristorazione destinata al lavoro ed al turismo, ma ad una elite borghese...
Trinitapoli, 3/2. Interno del Duomo (fig.3) , in b/n: maestoso, bellissimo, splendida veduta della navata centrale con imponenti colonne doppie, capitelli con tre ordini di foglie di acanto, più ordini di trabeazione, non so se si dica così, comunque una imponenza che ti induce il timor di Dio, forse la bellezza è Dio... Peccato che questa si ottenga con un mucchio di soldi.
Lucera, 15/2. Alquanto sopra Foggia. Cerchiolino come Cerignola e San Ferdinando. Pio scrive “Il viaggio è andato bene, la macchina si è comportata bene...”. Possiamo presumere, quindi, che sia stato già a Bari e che stia risalendo. Nella “vera fotografia”, come scritto sul retro, Ed. Nicola La Cava, generi di monopolio, Lucera, vediamo ancora un interno di Duomo: nudo, austero, archi gotici molto slanciati, in fondo assume rilievo una alta bifora con rosone che manda luce naturale, insieme alle finestre laterali che seguono la curva dell’abside, su un altare severo dove tre e tre candelabri ai lati del crocefisso che si alza sul tabernacolo, enormemente slanciati, sono il tocco finale di una sensazione di innalzamento a Dio. La luce naturale penetra anche da grandi finestre, in alto, sulla parete nuda, solo intonacata, che sovrasta gli archi della navata centrale. Perché la luce entri le navate laterali debbono essere più basse... ci vorrebbe una foto dall’esterno... La luce artificiale viene da lampadari in ferro battuto tondi, mi sembra ad otto luci, che pendono ciascuno dall’apice di ogni arco. Ancora un lume con globo in vetro e dal braccio in ferro con voluta che poggia a parete su ciascuna colonna. Degli oggetti scuri, parallelepipidi..., ne vedo quattro, non capisco se siano altoparlanti o radiatori. Una vecchia, ripresa di spalle, siede su una panca nella Chiesa vuota: chissà quale vissuto, quali attese, sotto quella veste nera... Qui Dio sembra più amico, più intimo...
Mi attardo in queste descrizioni perché anche nella scelta delle cartoline c’è una chiave di lettura di Pio, all’epoca un ragazzo di 29 anni che ancora cercava la propria strada... Poteva scegliere cartoline più leggere, per mandare saluti e notizie alla ragazza... Ma in questa scelta leggiamo l’attenzione, se non vogliamo dire l’amore, per il passaggio dell’uomo nei luoghi d’insediamento: chiese, castelli, scorci...; per il suo vissuto, e quindi, lo diciamo ancora, per la storia, storia non come successione di fatti, ma come espressione dell’identità degli uomini: chi erano, cosa volevano, cosa li spingeva a fare questo o quello...
E’ in una scheda scolastica di terza elementare del Pio Romano bambino che mi è capitato di leggere, vecchie carte che escono fuori quando si riordinano i ricordi, questo apprezzamento: “un commovente amore per la storia”. La biblioteca che Pio ha lasciato documenta, oggi, quanto esatta fosse stata la valutazione di quell’insegnante. Anche se Pio Romano ha poi passato la stragrande maggioranza delle ore della vita nell’operosità quotidiana ed il libro di storia è rimasto l’oggetto della lettura a tempo rubato al riposo; il libro oggetto del proprio impegno era quello scolastico, nella vendita, nel Catalogo , nell’organizzazione del sistema di trattazione manuale ed informatizzata.
San Severo, 1/3 “Questa è l’ultima da San Severo: parto tra ½ ora, sono le 12,30, per S.Marco in Lannis (poi S.Giovanni Rotondo (Padre Pio), poi Monte S.Angelo). Una bella foto in b/n di una gradevole piazza, Piazza Nicola Tondi: una carrozzella sosta vicino ad uno spartitraffico al centro della piazza, due, tre biciclette ferme, gli uomini sembrano in posa, forse incuriositi dal fotografo, un paio di 1100 Balilla sostano a destra. Sono riprese dal retro e credo che siamo, noi che guardiamo, come “sul dietro” della piazza: è curioso vedere sul palazzetto a due piani sulla destra una insegna che devo leggere alla rovescia; cinque lettere verticali, grandi: LYNDA e sopra, ad arco, una parola che faccio fatica a decifrare, ma direi proprio sia “LAVANDERIA”. Non più antichi lavatoi vicino a fonte naturale dove le donne lavavano e cantavano in coro, ma un primo ammodernamento con macchine automatiche non ancora in tutte le case, ma a disposizione per una attività di servizio?
San Giovanni Rotondo, 1/3 (fig.4) E’ sera. Non ha trovato da dormire a San Marco ed ha proseguito. La foto panoramica ci mostra una strisciata di case adagiate fitte fitte ai piedi di un bel monte che centra la cartolina. In primo piano un folto uliveto. Si ha un senso di serenità.
Ma in quel momento ci doveva essere confusione, primo marzo 1960, ore 19 circa. Qualche stralcio da quella quasi lettera scritta sul retro a caratteri microscopici con la penna biro, che se non sto attenta scoloriscono: “ ... visto che tira vento, che è presto e che il Carnevale impazza, sto prendendo il secondo caffè in attesa che si facciano le 7,30 per poter telefonare. Spero questa volta di trovarti. .....ho dovuto fare un calcolo complicato in cui entravano strade, scuole, [non si capisce la parola] di queste, tempo ecc. Qui sto presso un tizio privato anziché in albergo. L’indirizzo è (o dovrebbe: non lo sa neanche il padrone) Via Santa Croce presso.... Il panorama è bello, ma tira un vento... Tutto il paese è per strada mascherato. Ora sono entrati qui dentro in almeno 20: mascherati e armati di strumenti vari. Non si capisce più niente. Passo e chiudo. x3”
Presumo di non aver ricevuto la telefonata, quella sera.
Chissà se il “tizio” del quale non ho trascritto il nome per discrezione, ha poi saputo nulla di quello che ha fatto Pio Romano, se sarebbe felice, egli o chi oggi è in quella casa, di sapere di aver ospitato un uomo, certamente più oscuro di Padre Pio, ma nel proprio campo forse degno di una targa commemorativa...
San Marco in Lamis, 2/3 E’ dovuto tornare indietro. Pio si scontra, forse per la prima volta, visto che non ne ha parlato prima, con il “gelo” con cui viene accolto “l’uomo che viene dal Nord”, lo straniero... Pio è figlio di siciliani, gente del Sud, ma forse il suo accento è del Nord, e Roma sicuramente è Nord per chi sta lì... La località è di montagna, iniziano i monti del promontorio del Gargano e dalla cartolina si vede la strada che si inerpica; “lungo il percorso ho trovato nuvole basse per cui non si vedeva niente” e certamente doveva averla fatta di mattino presto, quella strada, per poter visitare i professori nelle scuole...
Sarà ancora così la vita del propagandista?
Peccato che i genitori dei ragazzi che vanno a scuola pensino solo che i libri scolastici sono troppo cari e peccato che gli studenti tanto spesso poco li aprano..., poco onorino le fatiche che ci sono dietro...
San Marco in Lamis, 2/3 Ancora una cartolina: un edificio che sembra quattrocentesco troneggia in mezzo alle montagne, è il Convento San Matteo; se vedo bene, ci si arriva da rampe di scale da un miliardo di gradini...
Tutte e due le cartoline portano stampigliato:”Ediz. Maria Nardella – Riv.Tab. N.6 – S.Marco in Lamis”
Foggia, 4/3 A giudicare dalla foto deve essersi sentito a New York...! La dicitura è “Foggia – Corsi Cairoli e Vitt. Emanuele (notturno)” (fig.13) Al centro dell’incontro dei due Corsi la facciata d’angolo di un bel palazzo sul quale troneggia una enorme insegna luminosa “brindate Gancia (a caratteri enormi Gancia) e poi sotto, in carattere stampato, piccolo, ma leggo bene: “vermut bianco spumante”. Subito sotto, sulla ringhiera del balcone: “VARESE”. Poi c’è il cornicione, sotto il piano nobile con balcone che piega sui due lati e sotto, piano strada, la grande vetrina con ingresso del “calzaturificio Varese”, dall’aria moderna. Come l’avevamo noi a quell’epoca a Via Nazionale. E poi ancora luci, luci, insegne, in primo piano, sullo sfondo, bar, ristorante Bella Napoli, birreria, orologeria, standa, insegne a bandiera, pendenti da muro a muro e, non illuminato, ma lo vedo, uno bello striscione: “CORSA AL GALOPPO” (?)
Prevista una sosta di una quindicina di giorni
Mi piaceva ricevere questi segnali, seguire passo passo il percorso che faceva, era un po' come farlo insieme...
E la domenica aspettavo, seduta su una piccola sedia, sotto il telefono fissato al muro, aspettavo tranquilla, lavorando a maglia, che mi chiamasse...
Foggia, 7/3 Una bella veduta di Piazza M.G.Barone. Una piazza enorme con tanto verde. La cartolina, in verità, è in bianco e nero, ma parlo di verde perché vedo palme, alberi, cespugli... non vedo aiuole fiorite...
Foggia, 8/3 Simpatico, come spesso sapeva essere, scrive: “... credo di avere sbagliato treno: a giudicare dalla strana lingua che parlano e dal freddo, sembra di essere in Siberia”. Freddo e pioggia, in verità. Non si riesce ad immaginare; dalla bella cartolina luminosa con veduta di Piazza Cavour – Villa Comunale inondata di sole, una grande fontana circolare vicino alla quale le macchine sembrano piccole piccole (solo tre, in verità, ne vedo, ad un’ora che, a giudicare dalle ombre a picco, deve essere mezzo giorno; la villa sembra enorme, una grande distesa pianeggiante..., ma già, il mio vecchio atlante mi dice che Foggia sta proprio in mezzo al tavoliere; deve essere il “tavoliere d’Italia”, come dicevano a scuola, da dove veniva il grano... Chissà adesso da dove viene il grano che mangiamo, poco, visto che il pane si fa con tanti altri cereali... E chissà se è transgenetico, quello che circola... D’altra parte, braccia che lavorino la terra non ce ne sono, visto che si sono trasferite alle catene di montaggio, gli spazi da coltivare diminuiscono, occupati da strade occupate da automobili, ed allora transgeniamo (si può dire?) così i chicchi vengono grossi, grossi, grossi e bastano per tanti... Così ho capito io.
Foggia, 9/3 Piazza Vittorio Veneto – Stazione ferroviaria (fig.12) . Ancora grandi spazi, ancora una fontana, ancora giardini: bellissime aiuole ben tenute e molto decorative. Solo verde; presumo che con questo sole forte (ma d’inverno non le scattano mai, le foto?) i fiori non resisterebbero: palme, siepi di colore scuro perfettamente tagliate e modellate, tappeto verde più chiaro. La foto è presa piuttosto dall’alto e l’effetto è bellissimo. Non c’è autore, solo “Fotorapida, Terni”.
Direi che Foggia doveva essere bellissima... Chissà ora come è...
Forse devo andare più veloce.... Scorrere veloce le cartoline e i giorni, come si vede nei film... Ma ancora un poco...
Foggia, 11/3 “ Pensavo che ti eri persa la penna...” Strano, mi hanno sempre detto che scrivo troppo... Forse avevo tardato? O chi è lontano e aspetta uno scritto da chi ha lasciato, conta i giorni...?
Ancora una bella veduta: Piazza Cristoforo Colombo e Palazzo degli studi (fig.11) ; non capisco perché non sia menzionato il palazzo sulla sinistra, con bifore e trifore...; con l’aiuto della lente riesco a leggere la scritta, sopra la fila di bifore al primo piano in corrispondenza del portone “Caserma Miale da Troia”. Ediz. Cartolibreria dello Studente, Foggia; e ancora “Vera Fotografia – Ri. Interdetta – 1955.
Con la sua calligrafia minutissima mi dice il programma per i successivi giorni: conta di essere a Roma per il 19.
Foggia, 12/3 Solo “Baci, Pio” ed io la cito solo perché viene ripreso il Palazzo degli Studi da altra angolazione e si vedono sulla destra, dal punto dal quale il fotografo ha ripreso, un terrazzo rialzato, belle statue che ornano la ringhiera.
Vico, 14/3 Nella cartolina un Albergo Rifugio immerso tra gli alberi della Foresta Umbra.
Poi una suggestiva veduta panoramica di Vico del Gargano (fig.5) , vecchie case arroccate a 425 metri, sulla sinistra una torre merlata che credo essere quella che vedo meglio nella successiva cartolina con in primo piano il “Palazzo della Bella”.
In questa sequenza di cartoline, una senza data di “S.Spirito (Bari) – Panorama dall’aereo”.
Sul retro Pio firma poche parole “... e verso Foggia”.
La stampa, invece, riporta dovizia di informazioni: la Ditta Cav. Giuseppe Lo Buono che edita la cartolina ha ricevuto la concessione n.86 dal Ministero dell’Aeronautica – fotocopia n.6257. Un piccolo marchio con mappamondo e una scritta “Rotalfoto Milano”. Naturalmente anche “Riproduzione vietata”.
Quanto impegno anche dietro una cartolina....!
Vieste, 14/3 Due cartoline con vista dall’alto: una di Spiaggia S.Lorenzo (fig.6) , enorme, poche case, tre barche, credo di pescatori, molte persone dentro e fuori l’acqua di questa grande insenatura e l’altra di Spiaggia Castello e Pizzimummo, credo sia il nome di una altissima torre naturale di roccia sedimentaria (se ricordo qualcosa di geologia...) che si vede in primo piano poi, ai suoi piedi, a sinistra, l’acqua bassa che si inoltra per decine di metri, figure piccolissime di bagnanti in piedi, evidentemente stavano camminando verso l’acqua più alta e a destra una striscia di sabbia con tanti ripari dal sole dall’aria casareccia, bastoni piantati a terra e sopra un telo, e poi ancora a destra la spiaggia confina direttamente con i campi coltivati, qualche casa colonica e sullo sfondo le colline dolcemente arrotondate...
Come sarà ora...
Monte S. Angelo, 17/3 (fig.7) Una bella vista del paese, lindo e soleggiato. E Pio che scrive “A presto”.
E si, dobbiamo fare presto
Questo nostalgico viaggio va accelerato...
E così, dopo la breve visita a Roma, andata e ritorno in treno, ecco Manfredonia, Ascoli Satriano con arco settecentesco e poi Torre dell’Orologio, Accadia, Candela, vedo una chiesa con torre sulla collina, San Severo, giardini e sullo sfondo un magnifico palazzo monumentale con scritta “Edifizio scolastico De Amicis”, Bovino con foto della cattedrale e precisazione in parentesi ”monumento nazionale” e sempre di Bovino Santuario di Valleverde, in una estesa piana a ridosso delle colline e dietro “per Orsara”, poi Foggia e siamo al 24/3 ore 20,00 e mi scrive “domenica a Bari”, 26/3 Cerignola e la foto panoramica mi mostra un gradevole centro abitato pianeggiante poi il 27 ancora “per Bari”, ma la cartolina, vera fotografia, mi offre un suggestivo notturno di Viale XXIV maggio di Foggia ripreso dal di qua di una imponente fontana illuminata dal basso ed infine il 29/3/60 ore 16,30 una stupenda cartolina da Bari con vista in primo piano della magnifica facciata di S. Nicola, ma già l’annotazione “per Taranto” Km 88”.
Che fare? Queste cartoline in bianco e nero son tutte così belle... !
Mi limito all’itinerario e così siamo ad Aprile 1960.
E sta a Taranto, 5/4
Dice chiaramente che la cartolina di Rodi Garganico non c’entra nulla, aveva delle cartoline già affrancate e ora le utilizza. Sempre a Taranto il 6, veduta Corso A. Gramsci (fig.10) .
Sempre da Taranto mi manda veduta di Ascoli Satriano, il Duomo, il 7/4.
Idem per quella del 6/4, sempre da Taranto, ma che ritrae il campanile di Manfredonia
Manduria, 8/4 Ho ripreso lo stile perché la cartolina b/n, che ritrae “Manduria – Fonte Puniano – Interno” mi fa pensare, non solo per il maschile, il fonte, ma anche per il retro: “Ediz. Perrone – Merceria – Profumeria – Calze – Manduria”, poi un marchio, sembra un torchio da stampa ed il nome: “Alterocca Terni” e di traverso: “Vera fotografia – Riproduzione vietata”.
Mi incuriosisce: forse Perrone, amante del proprio paese, ha fatto personalmente la foto? E poi l’ha inviata a Terni per farne cartoline?
Ce n’è un’altra, sempre da Manduria, e mi dice “ore 8”.
Grottaglie, 8/4 e poi è a Sava ore 0,10.
Tra il 9 e il 10 tocca Palegnano, Ginosa Marina, Castellaneta, Ginosa, di nuovo Manduria, Tombe Messapiche.
In verità, anche il mio computer sottolinea di rosso la parola appena scritta “Messapiche”. Io l’ho trascritta tal quale. M maiuscola e resto minuscolo. Evidentemente il computer non la conosce, come me, e allora vado a cercare informazioni, chissà quanti altri lettori magari non la conoscono... e se poi l’ignorante sono solo io, ebbene, l’ho detto, con la storia familiarizzo poco...!
Perché di storia si tratta.
Dunque i Messapi sono esponenti di una popolazione di origine illirica che fin dall’età preistorica, scaglionati accanto alle popolazioni propriamente dette italiche, si sono distribuiti lungo la costa sudorientale dell’Italia, agli inizi dell’età del ferro, circa 1000-800 anni avanti Cisto.
Gli antichi Autori li identificavano con gli Iapigi. Secondo qualche Autore moderno potrebbero essere stati greci pervenuti in Puglia per via di mare, ma l’opinione è controversa.
Procedo con passi da Gatto con gli Stivali e dico che questa civiltà iapigio-messapica si è svolta tra i secoli VIII e III avanti Cristo ed è caratterizzata da una nuova ceramica, con abbondanza di terrecotte simili a quelle micenee, una ceramica speciale a ornamenti geometrici, anfore a collo largo, ecc.. Tra i centri abitati si ricordano Canosa, Ruvo, Ceglie, Brindisi, Oria, Lecce, Rudiae, Arpi collegati fra loro in confederazione dominata da una aristocrazia che lasciava le città indipendenti. Seguono un po’ di accadimenti storici finché arriviamo ai Romani che si alleano con i Messapi nella seconda e terza guerra contro i Sanniti (326 e 299). Poi i Messapi sono contro Roma nella guerra di Pirro finché Roma non si riprende il territorio (209). I Messapi tentano ancora una reazione con la guerra sociale nel 90, ma nell’88 avviene la riconquista romana cui segue la concessione della cittadinanza.
Visto come si fa presto a descrivere mille anni di storia? E quanto tempo, invece, a descrivere un piccolo viaggio di 6 mesi... Beh, questo mi sta un po’ più vicino...
Massafra, 11/4, Taranto, Crispiano, Mottola con prospetto della Chiesa Madre, Martina Franca, Porta S.Stefano, ma è scritta da Taranto il 12/4, Manduria, sempre il 12/4, ore 14,30, Ruvo di Puglia, bellissima vista scorcio della cattedrale e campanile, annotazione “breve giro”, non so se si è concesso un breve giro turistico o nel senso che le scuole sono poche, Bari, 14/4 e l’annotazione è simpatica ed intrigante: “chi prima?” Evidentemente stava per prendere il treno ed alludeva a chi fosse arrivato prima, lui o la cartolina.
La successiva è datata 21 aprile, è il suo compleanno, ma lo passa ad Altamura provincia di Bari.
Matera, 22/4, il 23 idem, ma la cartolina è una piantina turistica della città. Il 24 ancora da Matera, ma la cartina turistica dell’EPT è della Provincia: veramente carina, un disegno su fondo camoscio, i Capoluoghi con disegni rappresentativi, se non sbaglio fichi per Aliano, uva per Pomarico, Rocca con il borgo per Tricarico, ecc. Secondo me è roba da collezionismo e/o antiquariato...
Andria, 26/4 credo cominci ad accusare stanchezza perché, dietro, un breve commento “che strazio!”. Chissà se si riferiva al rapporto con gli insegnanti, alla solitudine, al continuo spostarsi, cambiare stanza, privata, di albergo, di locanda o andare e poi tornare per il dormire e di nuovo il giorno dopo la stessa cosa... Probabilmente il commento è della sera.
Comunque Pio sembra aver ripreso lena.
Andria, 27/4, sono le ore 9,30 e il commento è “Baci, Pio”, la cartolina, vera fotografia Fotocelere Torino edizioni Guglielmi Sabino – Cartolibreria Andria – Rip. vietata, mi mostra il portale della Chiesa S. Agostino (Monumento Nazionale) (fig.14) , inutile dire che sia un capolavoro, dell’arte... bizantina? consentitemi un piccolo analfabetismo di ritorno, sono nel mio diritto... Se nei posti non ci vai, non fai turismo culturale, quello che hai imparato a scuola, se pure lo hai imparato, di storia dell’arte, dopo mezzo secolo e passa te lo sei scordato.
Presumo che stesse aspettando di entrare a scuola per parlare con gli insegnanti e, dopo il caffè, ha pensato a inviare un saluto.
Il 27 ore 0,15 è a Canosa e domanda a me “chi era?” riferendosi alla tomba di Boemondo che si vede nella cartolina, di chiara impronta medioevale (la tomba, no la cartolina...). Tardivamente, provo a documentarmi e così imparo: Boemondo d’Altavilla, principe di Antiochia, nato tra il 1051 e il 1058, morto a Canosa di Puglia il 1111.
Ci potrebbe bastare, ma mi piace dire un po’ di più, visto che ci siamo... Riassumo dalla fonte:
“ Boemondo, figlio di Roberto il Guiscardo, duca di Puglia e Calabria, già a 23, se non trenta, anni è un condottiero insieme al padre e vittorioso contro l’impero bizantino.. Dopo alterne vicende, morto il padre, nel 1086 ottiene il principato di Taranto e Bari. Nel 1096, col nipote Tancredi, parte per la prima crociata e conquistata Antiochia e nel 1098 ne diviene principe. Fatto prigioniero dai turchi nel 1100, dopo due anni viene liberato dopo un pesante riscatto “
No comment.
Insomma, una vita di battaglie finché, dopo essere stato in Francia ed aver sposato la figlia di Filippo I, Costanza, ed ottenuto aiuti militari, tornato in Oriente con un forte esercito e dopo varie vittorie in Epiro nel 1107, l’anno dopo, sconfitto, dovette chiedere la pace e farsi vassallo di Alessio I che era l’Imperatore di Bisanzio, nato a Costantinopoli nel 1048 e morto ivi nel 1118, fondatore della dinastia. Alessio Comneno.
Strana questa domanda di Pio Romano nel 1960...
In verità, appassionato di storia in generale ed in particolare di quella del Fascismo e non meno di quella dell’Asia Minore, non c’era giorno che non trovasse il tempo per leggere qualche pagina, la sera, oppure aspettando di sedere a tavola, in casa propria o di parenti... Potrebbe sembrare un gesto maleducato, ma nessuno si offendeva, conoscevano tutti l’impegno pressante del suo lavoro e rispettavano affettuosamente quella sua esigenza. Quindi, giorno dopo giorno, aveva imparato un sacco di cose...
E così, una quindicina d’anni dopo, quando tutti insieme genitori e figli abbiamo fatto per due, tre stagioni, un viaggio in quei luoghi, Jugoslavia, Bulgaria, Turchia, qualche breve notizia storica che mi dava tra le incombenze ... genitoriali, mi procurava grande piacere: mi affascinava il racconto di quei vissuti, Armeni, Sciiti... Se ci fosse stato più tempo avrei imparato ad amare la storia, una materia che non riuscivo a capire, a ricordare... Molto meglio i numeri, per me.
Oggi mi avrebbe aiutato a capire i tempi che corrono.
Ma forse me lo aveva chiesto a scopo provocatorio e lui lo sapeva già, chi era...
Torniamo al viaggio.
I conti non tornano... Ma se alle 9,30 del 27 sta ad Andria e ci sta pure il 26 di aprile, come fa a stare a Canosa il 27 ore 0,15? Unica cosa guardare l’Atlante – niente paura...! Il mio è edizione 1957. Così vedo che Andria è molto più grande di Canosa e sono abbastanza vicine; calcolando che due giorni prima, il 24, era a Matera che è molto più distante da Andria di quanto non lo sia Canosa da Andria mi faccio l’idea che non avesse trovato da dormire ad Andria, per lo meno al prezzo che voleva spendere, e si fosse spostato alla vicina Canosa.
Minervino, 27/4 h 11,00 e poi Canosa 28/4 e dietro “rientro a Bari” ed infatti il 28/4 ore 21,30 mi scrive da li.
Ha ritirato la mia lettera dal fermo posta e mi dice, riporto qualche brano significativo: “... Domani mattina devo ritornare a Minervino Murge..... Non ho ancora deciso dove mi fermerò (albergo o pensione)... il periodo di maggior lavoro sta evidentemente finendo. Ho comperato ad Andria una storia (900) mentre a Canosa un libro me lo hanno regalato al Comune; ci dovevo pensare prima a rivolgermi ai vari Comuni. Qui a Bari per un 3° vol. separato di un’opera mi hanno chiesto 25.000... lipozzino... Baci Pio”
Tutte cose scritte piccolo piccolo dietro la cartolina e le informazioni di interesse generale sono almeno tre: intanto, che lo sapeva benissimo chi era quello della tomba di Canosa, se non prima, almeno dopo aver ricevuto il libro dal Comune e quindi la domanda era provocatoria, seconda, che all’incontro con centri di più elevato significato storico, si comperava un libro di storia patria, diciamo così, terza, che si fermava generalmente in un posto e visitava le scuole degli altri centri facendo avanti e indietro.
Minervino, 29/4 E con la Topolino su e giù anche per le vie di montagna dell’Appennino... La cartolina panoramica mi dice “Alt. m. 455 s.m.”
Paolo del Colle, 30/4; Grumo Appula, 30/4 e un’altra, stesso giorno da Grumo, mi mostra invece Toritto (Bari).
Aprile è finito
Forse c’è stato qualche disguido da parte mia nella conservazione o nell’ordinamento di queste cartoline perché me ne trovo pochissime per il periodo da maggio a luglio...
Brindisi, 5/5 Una bella panoramica di quella che la cartolina definisce: Brindisi (casale) “La Città Giardino” e siccome è a colori vedo un gran mucchio di piante verdi in mezzo alle case; anche il mare, a sinistra nella cartolina, sembra di smeraldo.
A quell’epoca, il 5 maggio era San Pio, nel calendario.
Acquaviva, 6/5 Un bell’interno della Cattedrale; comunque sul fronte della cartolina in bianco e nero vedo che Acquaviva delle Fonti è in provincia di Bari.
Si salta a luglio, sempre del 1960.
Foresta U., 10/7 Questa cartolina mostra un incrocio, vedo un gruppo famigliare, due bimbette, una automobile accostata sulla destra, della Foresta Umbra (fig.8) con fitta vegetazione arborea, di diversa altezza e di diversa specie che occupa tutto lo spazio della cartolina, non si riesce a vedere il cielo e le persone sembrano piccolissime...
Ricordo che me lo disse che l’aveva traversata con la macchina e che era di una suggestione impressionante. Tutti quegli alberi altissimi...
Naturalmente umbra deve stare per “ombrosa”.
16/7 la cartolina in bianco e nero, strana, stampa opaca, ediz. Cartolibreria Arcadite, Ruvo di Puglia (Bari) mi mostra un imponente castello: Castel del Monte (Costruzione Sveva sec. XIII) (fig.9) . Pio non ha messo la località accanto alla data, evidentemente era Ruvo di Puglia, località da 20.000 a 50.000 abitanti a metà degli anni “50..
Castellana, 18/7 Mi dice “non le ho viste...” con evidente riferimento alle Grotte con le stalagmiti colonnari, molto imponenti, che si vedono nella cartolina a colori, edizione del Comune di Castellana
Alberobello, 20/7 Ecco i trulli...! Quelli veri, però, con un carretto con grandi ruote in legno, mi sembra, ed una leggera carrozzella, vedo la capotta, non so perché uno straccio sopra la ruota, piccola, questa, posteggiati nello spiazzo davanti le case, il cavallo non c’è, verosimilmente sta nella stalla che presumo sia quella chiusa da una grande porta dietro di essi. La porta della casa evidentemente è quella più piccola coperta da una tenda di stoffa scura; si possono vedere i due rampini fissati al muro, in alto, ai lati dell’uscio e la corda infilata nella tenda.
Questi trulli sembrano costruiti uno addosso all’altro, ma, a ben guardare, si vede un indumento bianco, forse un asciugamano, steso tra quella tenda e un punto di fronte che non si vede perché coperto dall’angolo del tetto del trullo in primo piano, sulla destra: è evidente che c’è un vicolo tra i due.
Sul retro della cartolina una poesia, ve la trascrivo:
Anmar |
Putignano, ancora 20/7 e, non capisco perché, una piccola nota in parentesi di Pio, sotto la data: (non è in Africa). Veramente la cartolina a colori, con le palme e una strana costruzione con cupole a forma di trulli, ma niente a che vedere con quelli precedenti, potrebbe pure trarre in equivoco... Forse l’aveva scritta prima dell’altra.
Sul retro: Putignano (Bari) Ingresso alle grotte.
Questa volta pubblica Sbiroli Stefano – Cartolibreria – Agenzia Giornali.
E di traverso, visto che lo hanno precisato, lo riporto: Prop. Art. Comm. V. Simone Via M. Signorile 19 – Bari. Doveva essere il fotografo.
Catanzaro, 27/7 Questa volta le bellezze sono di Calabria, Sila, Lago Ampollino m.1.400. Pio scrive da Catanzaro e annota: “ Meglio di Cosenza...”.
Evidentemente ho perso molte cartoline. Deve aver fatto molti chilometri in una settimana e vedo che la zona è montuosa.
Vibo V., 28/7 E’ Vibo Valentia, nella cartolina la Chiesa S. Ruba, non ci sono date di riferimento, la costruzione mi sembra quasi una rocca, è ripresa di lato, sembra posta fuori dell’abitato, due, tre ulivi... piante cresciute tra le pietre, sulla cupola...
Pio mi annota: “15 gg.”
Ma quando finivano le scuole?
Lecce, 5/8 Nella cartolina il Pozzo nell’atrio del Seminario Vescovile (Mon. Nazionale).
I giorni sono diventati 7, quelli che conta per rientrare a casa, evidentemente.
In questi nove giorni è passato dal Mar Ionio al Tirreno e poi all’Adriatico. Ma non credo ci sia mai andato, al mare...
Non ho altre cartoline, ma, secondo i conti, deve essere rientrato a Roma il 13 agosto. L’esperienza della propaganda scolastica è conclusa.
Mi resta una difficoltà: capire l’aggancio con il negozio di Via Federico Del Pino: ricordo con assoluta chiarezza la sua telefonata al mio ufficio per dirmi che avevano agganciato il telefono ed io ero entrata in quell’ufficio il 16 luglio, sempre del 1960. Ero in piedi, guardavo fuori nel cortile il giardino con bellissimi cedri del Libano successivamente abbattuti per cementificare, esigenze di spazi, e ricordo che il tempo era chiaro, forse settembre...
A meno che le cartoline mancanti non siano mai state scritte; in fondo le adozioni dovevano essere fatte a giugno e forse era rientrato a Roma, il negozio lo aveva già fermato, ed era poi tornato giù per altro...
Comunque, amante del libro e della lettura, esperto di propaganda del libro scolastico, comincia l'esperienza di libraio.
A.Simoni 2005 |
Attenzione:le foto delle cartoline qui riprodotte - che abbiamo scansionato all'unico scopo di fornire la documentazione del viaggio - sono proprietà letteraria riservata degli Autori, e ne è vietata la riproduzione.
Per motivo di spazio, riportiamo solo alcune cartoline. Se qualcuno di voi lettori volesse inviarci una foto, ad oggi, dello stesso luogo descritto nel viaggio, la pubblicheremo con a fianco quella dell'epoca in modo da constatare le differenze nel tempo.
(fig.1) - 1956,57 Topolino Nel 1959/60 la Topolino lo porterà per le impervie strade della Puglia come propagandista scolastico. |
(fig.2) - Biglietto da visita su cartoncino leggero |
(fig.3) - Interno del Duomo di Trinitapoli, provincia di Barletta, prima del 200 provincia di Foggia |
(fig.4) - S. Giovanni Rotondo, provincia di Foggia |
(fig.5) - Vico del Gargano, provincia di Foggia |
(fig.6) - Vieste, lungomare e spiaggia di S.Lorenzo, provincia di Foggia |
(fig.7) - Monte Sant'Angelo, provincia di Foggia |
(fig.8) - Foresta Umbra, provincia di Foggia |
(fig.9) - Ruvo di Puglia, Castel del Monte (costruzione Sveva sec. XIII), provincia di Bari |
(fig.10) - Taranto, Corso Gramsci |
(fig.11) - Foggia, Piazza Cristoforo Colombo e Palazzo degli Studi |
(fig.12) - Foggia, Piazza Vittorio Veneto e Stazione ferroviaria |
(fig.13) - Foggia, Corso Cairoli e Corso Vittorio Emanuele |
(fig.14) - Andria, Portale della Chiesa S.Agostino (monumento nazionale) |
Il Registro delle firme vuole essere uno spazio per tutti coloro che in qualsiasi modo volessero esprimere un pensiero su di Lui, ricordare un momento vissuto insieme, un aneddoto, un rimpianto per non averlo conosciuto di persona, una valutazione, anche una critica, insomma: “dire”, dire qualche cosa.
Manfrè Pasquale - Baucina (pa)
23/09/2015 00:33
Semplicemente grazie, perchè la sua intuizione ci sta continuando ad aiutare.
molyemary - RIETI
23/09/2015 00:42
Mi fa piacere ogni anno di ricordarlo anche se non l'ho conosciuto, il vostro costante ricordo è la prova del suo essere, un grande uomo.
Roberto Zaccagnini - Velletri
23/09/2015 01:12
Progressista (ma lui avrebbe fatto dei distinguo, per questo aggettivo), grande lavoratore, onest'Uomo sono tre giusti attributi tra i tanti che mi vengono in mente. E' stato il mio secondo papà, e come tale non lo dimenticherò mai. Se ci capisco di libri, lo debbo a lui. E quando mi trovo ad accumulare volumi sul banco delle "rogne", da risolvere dopo le due, le tre di notte, mi pare di essere lui. E ne sono fiero, nonostante la stanchezza. Ancora e sempre grazie!
Molly - limbiate (MB)
23/09/2015 07:34
L'amore che dimostrate,nel ricordarlo SEMPRE significa era era una grande persona un buon padre... sicuramente con polso che vi ha dato tanto e vi è rimasto tantissimo!!! Con affetto Molly
GIANNINI - ROMA
23/09/2015 07:37
UN UOMO SEMPRE GENTILE E BUONO DA LUI MAI UN RIMPROVERO ANCHE SE QUALCHE VOLTA ABBIAMO SBAGLIATO L'ORDINE
Sandro - Monza
23/09/2015 07:58
CIAO
Rossano Giovanardi - Sassuolo(MO)
23/09/2015 08:01
UN GRANDE !!!!!
Pierpaolo - Bergamo
23/09/2015 08:11
Un "piccolo" uomo dalle GRANDI idee
sorrentino liberato - boscoreale
23/09/2015 08:49
sei stato grande anche se non ti ho conosciuto ma ho avuto la fortuna di conoscere il tuo programma e ormai sono 13 che ci lavoro e grazie al tuo programma la mia e una libreria conosciuta ...
fabrizio (altrolibro) - roma
23/09/2015 08:54
un saluto a Pio.Sarei molto curioso di sentire un suo parere sulla disastrata situazione del libro scolastico...
famiglia ventura - roma
23/09/2015 09:20
lo ricordiamo con stima e ammirazione. helga, vincenzo e le loro figlie
corsi novella snc - monte urano
23/09/2015 10:05
CHE DIRE ... NON LO ABBIAMO CONOSCIUTO PERSONALMENTE MA VERAMENTE GRAZIE ALLA SUA GENIALITA'
Stefania D'Alberto - Roma
23/09/2015 10:20
Una Grande Idea da un piccolo Grande Uomo che ha rivoluzionato e migliorato la vita del libraio. Pio Romano continua a vivere nell'azienda che Lui ha fondato. Gli Eredi hanno magistralmente portato avanti il Suo lavoro. Un Grande Lavoratore. Instancabile, sempre ligio al dovere, ma che sapeva gratificarti e rendere divertente anche il lavoro più pesante.
CARTOLIBRERIA NAZIONALE -PIERO- - MATERA
23/09/2015 10:24
Quanta nostalgia e quanti ricordi affiorano nella mente nel leggere la vostra introduzione su chi è stato per anni un punto di riferimento, per quel che mi riguarda,in un contesto scolastico cartaceo. all'arrivo del catalogo per prima cosa leggevo la sua simpatica introduzione, posta in prima pagina. E' dal 1985 che mi avvalgo della vostra nobile collaborazione, ora attraverso il programma digitale.Vi assicura che ogni anno che prendo contatti con voi il pensiero va sempre al compianto PIO.
Domenico (TuttoScuola) - Borgia
23/09/2015 10:34
Certi uomini non dovrebbero morire mai!
Libreria Brigante - Lagonegro
23/09/2015 10:45
Grazie per l'aiuto che ci hai sempre dato e continui a darci.
GIULIO CESTE - EUROLIBRI - TORINO
23/09/2015 10:47
La figura di Romano Pio
è stata veramente unica nel mondo dell'editoria.
Ha fatto sempre il lavoro migliore per tutti, lasciando dopo tanti anni un bellissimo ricordo! Grazie
Staff EUROLIBRI
mancini vittore - guidonia
23/09/2015 10:52
bei ricordi vedendo la sua foto il capo è stato un grande condottiero
Simona - Latina
23/09/2015 11:28
Quanti ricordi a guardare questa foto, da bambina ho passato ore ed ore con questa immagine di te di fronte, in silenzio, spesso e chiacchierando a volte.
Sempre sognando di libri.
Grazie per esserci stato.
CARMINE BRANCAGLIONE GULLIVER SNC - SAPRI
23/09/2015 12:09
E' SEMPRE STATO IL MIGLIOR CATALOGO E CONTINUA AD ESSERLO, GRAZIE.
MICHELE PANELLA - CERVINARA
23/09/2015 12:28
UN SALUTO AFFETTUOSO AL GRANDE PIO ROMANO!
UN UOMO CHE HA CONTRIBUITO (NON POCO...) A MIGLIORARE ED A VELOCIZZARE IL NOSTRO DIFFICILE LAVORO....
RIPOSA IN PACE
203 Bangrazi Antonio - Palestrina
23/09/2015 12:34
E' sempre con commozione, che in questa ricorrenza, ricordo la figura di Pio Romano a cui tanto dobbiamo.
Angelo - Roma
23/09/2015 12:53
Un grande e un grande amico
Mario Simoni - Roma
23/09/2015 15:04
Un grande uomo, un gran lavoratore,geniale e solerte imprenditore,un grande amico per tutti.
biagia abbattista - ROMA
23/09/2015 15:52
GRANDISSIMA PERSONA , DI ELEVATA STATURA MORALE ED INTELLETTIVA. LO RICORDIAMO CON AFFETTO E STIMA. BIAGIA,MASSIMO,BRUNO E MARISA
Stefania - Torino
23/09/2015 16:26
Il suo lavoro, le sue idee ci hanno fatto crescere lavorativamente e umanamente. Una preghiera.
Cartolibreria Lucia D'Ascoli - Nichelino
23/09/2015 16:55
Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo.
Antonio Marchetti - Pontecorvo - FR
23/09/2015 18:00
Da mio padre, che da molto tempo non è più fra noi e che con impegno gestiva la libreria Pellegrini (mia madre), ho imparato ad usare il Catalogo. Oltre la sua utilità, quello che mi colpiva e che leggevo con attenzione, era la sua prefazione nella quale lo stesso Pio esprimeva il suo pensiero da me condiviso. Una preghiera per Lui.
Di Palermo sas - Corleone
23/09/2015 18:33
Quando un'idea diventa un servizio tanto utile alla comunità, Grazie anche a coloro che continuano a crederci
Luigi Romano - Cori
23/09/2015 19:05
Ho seguito il concretizzarsi della grane 'invenzione' di Pio fin dalle prime sue mosse; sicché ho creduto opportuno indirizzare i miei colleghi dirigenti scolastici ad adottare il Romano, magistrale strumento di guida ad evitare madornali errori e rischiose avventure proprio nel periodo di più convulsa attività negli istituti; infine, negli istituti da me diretti sono stati gli stessi insegnanti a sollecitarne l'acquisto ogni anno. Aggiuingo il mio costante ricordo di Pio, unico dei miei molti fratelli che mi è stato concretamente vicino in momenti difficili della mia vita; ma apprezzo come un frutto della sua genialità anche l'aver saputo realizzare il senso di fedeltà alla sua iniziativa nei figli. Bravi; e auguri!
LA MANNA ANTONIO - POLICASTRO B.NO
23/09/2015 19:33
GRAZIE PER AVERCI AIUTATO NEL NOSTRO LAVORO.REQUIESCAT IN PACE.
mauro silvestri - torrenova (me)
23/09/2015 20:07
per quello che ha fatto,sicuramente è stato un grande,ha dato un grandissimo aiuto ai librai che hanno usato il cartaceo prima ed il digitale oggi.Gli eredi ne saranno fieri.
SDN PUNTO OFFICE - FRATTAMINORE
24/09/2015 10:00
Grazie per quello che ha fatto per aiutarci nel nostro lavoro.
Una prece
libreria germinal - 87041 ACRI CS
24/09/2015 14:00
RICONOSCENZA,GRATITUDINE
asino d'oro - torino
24/09/2015 15:04
Grande lavoro e grande precisione . Grazie
marco piazza (libreria Vescovio) - Roma
24/09/2015 16:41
ricordando quasi con nostalgia 40/30/20 anni fa lo sfogliare e consumare incessante dei volumi del catalogo "Romano" mi viene un grande sorriso nel ripensare a Pio o dietro il banco a negozio o al magazzino che nonostante e genialmente avesse facilitato a tutti e continuamente migliorato il metodo di fare la campagna scolastica per tutti noi,coadiuvato in un secondo momento dai figli, restava sempre un umile collega amico di tutti alla stessa maniera, e che mai e poi mai avresti potuto immaginare diversamente dall'uomo onesto e integerrimo che era.
Sergio Barbarossa - Benevento
24/09/2015 18:30
Una persona squisita ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente e scambiare varie opinioni durante un pranzo di lavoro.
GBL - NOCERA INFERIORE
24/09/2015 19:30
Da 29 anni in compagnia prima in edizione cartacea e poi in formato digitale... Grazie, un aiuto veramente indispensabile per il lavoro di tutti i giorni!
Giovanni Di Giugno - Palermo
25/09/2015 08:16
mi sento in dovere di porgere la mia gratitudine ad un uomo che non mi ha piu' fatto fare le ore piccole per ordinare i libri scolastici. grazie
M Ludovica Gamberoni (ex 27) - Osteria Nuova
25/09/2015 16:00
Un ricordo indelebile
Daiana - BFT - Cerreto Sannita
26/09/2015 19:25
Un grande aiuto al nostro lavoro. Grazie
Le Favole di Boscolo Monica - Chivasso
28/09/2015 15:47
Mio marito lavorava nella piccola tipografia dove veniva stampato "il Romano". Un giorno venne a casa e ne portò una copia dicendo che c'erano tutti i testi scolastici, molti dei quali da noi venduti. Scoprimmo così "il Catalogo Romano" ed in seguito il preziosissimo programma Regina ed ora il mitico Pedone. Grazie Pio Romano e un grazie di cuore ai suoi eredi così coraggiosi e che hanno portato avanti il suo sogno aiutando noi sconosciuti colleghi nel nostro lavoro
Marco Romano - Roma
29/09/2015 06:03
Grazie zio Pio per l'affetto che mi hai sempre mostrato e per avermi dato lavoro.Il tempo passa. Non mi sono fermato e adesso le cose vanno meglio perchè sono meglio organizzate. Vado regolarmente al cimitero; la prossima volta ti vengo a trovare. Un abbraccio da quaggiù !
Serra Caterina "PELLERITO" - Terrasini (PA)
30/09/2015 11:19
Un grazie di vero cuore a quest'uomo che non ho conosciuto personalmente ma che grazie alla sua illuminante idea e sopratutto all'impegno dei suoi eredi ci ha permesso di facilitare il nostro lungo lavoro durante la campagna scolastica....RIP
loredana - carini
05/10/2015 11:43
mi sento in dovere di porgere la mia gratitudine ad un uomo che non mi ha piu' fatto fare le ore piccole per ordinare i libri scolastici. grazie
Gabriele - Silvi Marina
09/10/2015 15:34
Da ciò che ho potuto capire è stato " un grande ".